Oggi dove siamo

La logisitica sartoriale che va oltre Amazon

Non c’è solo l’ingombrantissima Amazon, perché la logistica ha anche bisogno di percorsi, tempi e modalità di gestione costruite su misura.

Con una approccio sartoriale c’è Logistic Net, che da Bassano del Grappa predica un approccio alla logistica ed alla movimentazione delle merci che parte dall’adattamento al cliente.

Abbiamo chiesto al Ceo Matteo Vaccari di raccontarcelo, scoprendo che ha messo in piedi anche un comparatore di spedizioni tra i primi in Italia.

 

 


Ogni settimana raccogliamo informazioni da un Ceo e le mettiamo nel business report 11 note di Intelligence Economica di Company | Note.  Per riceverlo scrivi a info@companynote.it


 

 

 

Quale parte del mercato della logistica serve Logistic Net?

Serviamo tutta la supply chain logistica, dall’import alle attività di warehousing, dalla distribuzione alla reverse logistic. Siamo inoltre deposito fiscale, deposito doganale ed escrew account.

 

 

Dove siete e perché avete scelto questa posizione?

Nasciamo a Bassano del Grappa (VI) e qui è rimasto l’head quarter del gruppo nonostante nel corso degli ultimi anni siano state aperte le filiali di Padova, Treviso, Milano e Monaco. Da Maggio 2018 facciamo parte di Bracchi Group e il network si è notevolmente ampliato grazie alle sedi di Fara Gera d’Adda (BG), Lublin (PL), Levice (SK), Dunajska Streda (SK), Ettenheim-Mahlberg (DE).

Le posizioni geografiche dei vari magazzini sono state scelte in base ad un insieme di fattori strategici quali:

– vicinanza rispetto al parco clienti gestito;

– occasioni strutturali con buon rapporto costi/benefici;

– richieste specifiche di alcuni clienti importanti.

 

 

In termini di dimensioni con chi si può confrontare il vostro polo logistico?

Il nostro polo logistico che consta di circa 180.000 mq coperti può confrontarsi, pur mantenendo sostanziali differenze di attività, processi e settori serviti,  con realtà quali:

  • Number 1,
  • Trasmec,
  • Panalpina,
  • Fiege,
  • Rhenus,
  • Traconf,
  • Movimoda,
  • Be Cube,
  • CEVA etc

 

 

Ci date qualche vostro numero? 

Fatturato: 135.000.000

Metrature coperte: 180.000 mq

Dipendenti: circa 550 (diretti)

Nr. consegne annue: 800.000

Nr. ordini evasi al giorno: circa 2000

Trend di crescita: mediamente +15% annuo

 

 

Quali sono i “problemi di offerta” del servizio che un cliente della logistica incontra abitualmente? (più referenti, fasi di stop)…e voi come vi avete risposto?

Spesso la difficoltà principale per la formulazione di un’adeguata offerta di logistica è la mancanza di dati, di informazioni e di un’accurata fase di analisi di progetto.

In questo senso nella nostra struttura sono state inserite alcune figure chiave, con un percorso di studi specifico essenziali non tanto per le competenze “teoriche” quanto per l’apertura mentale al “problem solving” e al “continuous improvement”: il logistico diventa veramente un partner del cliente quando si pone in modo proattivo nei rapporti e nella risoluzione o nel miglioramento di processi, anomalie o criticità.

Una volta definita la fase di analisi (probabilmente la più critica) e lo start-up, il cliente si trova ad avere pertanto un unico referente per tutta la supply chain, dall’inbound, alla preparazione degli ordini, dall’imballo alla spedizione: tutto questo rende il processo molto più snello e permette al cliente di concentrarsi sul proprio core business, delegando le attività logistiche a chi lo fa di mestiere.

 

 

Com’è cambiata la logistica negli ultimi anni con l’arrivo dell’eCommerce?

L’e-commerce ha stravolto procedure e operatività in ambito logistico: la crescita esponenziale degli ordini B2C ha quasi “obbligato” molte aziende a rivolgersi a specialisti del settore non essendo in grado di assolvere direttamente alle differenti tempistiche di evasione, alle nuove modalità di consegna, ai nuovi servizi accessori, all’integrazione informatica di tutta la fase di preparazione e distribuzione degli ordini.

La crescita esponenziale della “Contract Logistic” è infatti imputabile alla necessità per gli e-commerce di svincolare i costi di stoccaggio e di rendere flessibile il magazzino, aumentando la complessità delle reti di distribuzione e gestendo le scorte con report in tempo reale.

Le funzioni di magazzino devono pertanto essere perfettamente integrate con quelle della piattaforma e-commerce. Per questo il fornitore logistico di successo deve dotarsi di sistemi tecnologicamente avanzati, in grado di aggiornare in tempo reale le disponibilità dei prodotti e le funzioni di picking e d’imballaggio devono essere sempre più automatizzate, efficienti e precise.

Un altro fattore critico è la “Reverse Logistic”; la gestione dei resi, commerciali o da spedizione, è infatti un costo per l’azienda: più è efficiente il processo, più alti saranno i margini di profitto e la soddisfazione del cliente.

 

 

Abbiamo letto che è stato rifiutato l’insediamento di Amazon nella vostra zona. Come l’avete presa? E cosa sarebbe cambiato per voi in termini di concorrenza?

Amazon, nel bene e nel male, ha cambiato la mentalità del cliente/consumatore finale come poche realtà sono riuscite a fare negli ultimi anni. Tutto questo è potuto avvenire gestendo masse enormi di ordini che però hanno portato anche concorrenza spietata alle piccole attività, penali devastanti in caso di anomalie, commissioni molto alte, fornitori gestiti con tariffe quasi insostenibili.

I marketplace come Amazon pretendono che l’attenzione ricada sui prodotti e non sui venditori, limitando la presenza del brand, determinando quali articoli si possono vendere e quali no e una volta identificati i prodotti più richiesti se ne possono rifornire direttamente bypassando il rivenditore: sono pertanto uno strumento che permette di raggiungere risultati incredibili ma che deve essere utilizzato con attenzione e solo quando conviene veramente.

Noi non siamo un concorrente di Amazon quindi poco avrebbe inciso un nuovo insediamento locale; il nostro servizio è diverso rispetto a quello proposto dal colosso americano, nella maggior parte dei casi infatti siamo noi che ci adattiamo alle esigenze del cliente e non viceversa, le nostre procedure sono spesso personalizzate all’estremo per poter gestire le esigenze o l’organizzazione dei clienti (cosa che ovviamente una realtà come Amazon non si può permettere).

 

 

Quali sono i settori in cui operate maggiormente? E quali sono secondo voi i settori in cui prevedete ci sia maggior sviluppo nel settore logistico? 

Seguiamo settori merceologici molto diversi tra loro in modo da poter compensare stagionalità, competenze e picchi di lavoro: dal fashion al beverage, dall’automotive all’editoria, dal materiale plastico all’high-tech, dalla cosmesi ai grandi macchinari.

E’ difficile prevedere in quale settore ci sarà maggior sviluppo nei prossimi anni, la scelta di aver differenziato il rischio ci sta tutelando in questo senso; se proprio devo fare un “pronostico” direi che il trend di crescita potrà essere maggiore in ambito:

  • beverage ( il boom del prosecco è emblematico ),
  • nella ricambistica ( l’attenzione al post vendita è diventata ormai un “must” )
  • e nell’e-commerce in generale.

 

 

In termini di tecnologie e sostenibilità, come vi posizionate sul mercato e quali azione avete intrapreso?

Continuo a pensare che senza tecnologia e investimenti non ci possa essere un vero sviluppo nel medio-lungo termine; l’industria 4.0 ha sicuramente aiutato in questo senso.

Da parte nostra, solo nell’ultimo anno:

  • abbiamo integrato i nostri sistemi con impianti di tipo Shuttle per la movimentazione automatizzata di pallet tramite tablet in Wi-fi,
  • abbiamo creato applicazioni per la gestione in tempo reale di ordini e spedizioni,
  • abbiamo sviluppato la nuova versione di Truckpooling.it in cui ogni utente, comodamente tramite smartphone, può spedire ovunque scegliendo tra i vari corrieri in base a parametri quali prezzo/servizio/tempistiche di consegna/servizi accessori/giudizio degli utenti.

In termini di sostenibilità abbiamo fatto recentemente dei passi significativi : veicoli “pure electric” per i trasferimenti tra i vari magazzini, impianti “degassing” per tutti i carrelli elevatori, sostituzione di veicoli obsoleti con modelli Euro 6.

 

 

Quanto influisce il tempo sul vostro lavoro, in termini di velocità del servizio, stagionalità delle attività?

Assieme alla gestione dello “spazio”, il “tempo” è sicuramente il parametro più significativo. Il nostro lavoro, rispetto alla gestione “interna”,  si deve differenziare in termini di flessibilità, capacità di gestire picchi e stagionalità, capacità di evadere gli ordini in tempistiche sempre più ristrette trasformando dei costi fissi in variabili.

Combinare tutta questa serie di esigenze è un’attività molto complessa e strutturata: le fasi di analisi e gestione dei processi diventano cruciali per poter poi rispettare KPI sempre più performanti.

Purtroppo, o per fortuna nel nostro caso, non si diventa “logistici” dall’oggi al domani, le competenze richieste sono sempre maggiori e la specializzazione un tema quasi indispensabile: l’outsourcer logistico è il braccio operativo del committente, spesso l’ultimo anello della catena che si rapporta col cliente finale, fattore decisivo nella valutazione del prodotto ricevuto. Il logistico non è un semplice fornitore ma a tutti gli effetti un partner strategico.

 

 

Il settore visto dalla parte del cliente sembra confuso e frammentato. Come vi ponete sul mercato da questo punto di vista?

Sicuramente dall’esterno il settore può sembrare molto frammentato ma come in tante altre attività il momento storico ed economico quasi impone che aziende medio-piccole vengano integrate o assorbite da gruppi più grandi. Nel nostro caso è stato lo stesso: essere entrati a far parte di Bracchi Group ci sta permettendo di “sfruttare” sinergie, strutture e possibilità quasi impensabili fino a qualche anno fa.

Ovviamente tutto questo non deve modificare le caratteristiche che hanno reso i nostri servizi diversi rispetto a quelli proposti per esempio dalle grandi multinazionali: flessibilità estrema, rapporti umani consolidati, team di lavoro unito e motivato, “sartorialità” nella gestione di tutte le problematiche, customer service dedicato e diretto.

Un esempio in questo senso è sicuramente il “progetto Truckpooling.it” nato quasi per caso poco più di un anno fa da una precedente gestione: solamente dedicando le nostre risorse specializzate nel customer service e abbinando tariffe di spedizione molto aggressive, siamo già diventati, praticamente senza pubblicità, uno dei primi tre comparatori di spedizioni in tutta Italia.

Il progetto ha superato di molto le nostre aspettative e a breve sarà lanciata la nuova versione “Truckpooling PRO”, utilizzabile anche da grandi aziende, integrabile con i principali marketplace, con prezzi personalizzati in base a volumi di spedizione e raggiungimento di obiettivi e l’inserimento di servizi accessori ormai necessari nella gestione degli ordini e-commerce.


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