In mezzo a tutti i flussi di investimenti, dal private equity, al venture capital fino all’equity crowdfunding, si fa spazio da qualche tempo una forma nuova di impegno finanziario.
Ha tempi e obiettivi diversi dagli altri, e si aspetta dai propri investimenti qualcosa di diverso. Si chiama impact investing e ce lo siamo fatti raccontare da Luciano Balbo, Fondatore e Presidente di Oltre Venture.
Ogni settimana raccogliamo informazioni da un Ceo e le mettiamo nel business report 11 note di Intelligence Economica di Company | Note. Per riceverlo scrivi a info@companynote.it
Che differenze di base ci sono tra un investimento “normale” e uno del genere impact investing?
Gli investimenti di impatto si differenziano perché hanno l’obiettivo di creare un impatto sociale positivo attraverso il core business e non come effetto collaterale.
Quali sono i soggetti attivi? E di solito che tipo di forma giuridica acquisiscono e perchè? (es. fondazioni etc…)
La tendenza è che gli operatori del settore prendano la forma legale di fondo di investimento.
Oltre Ventures, per esempio, in quali settori è attiva e perché li ha scelti?
Oltre Venture è principalmente attiva in due aree:
- Servizi alla persona (salute, educazione, anziani) perché sono le aree più bisognose di nuovi modelli erogativi.
- Investimenti nelle aree meno sviluppate del paese per portare sviluppo economico e sociale.
Di quali tipologia di investimenti stiamo parlando? (per quantità, aspettative di ritorni economici e soprattutto tempi di investimento)
I nostri investimenti possono variare da 500 mila euro a diversi milioni in funzione della dimensione e dello stadio di sviluppo dell’azienda.
Ci attendiamo ritorno finanziario compresi tra il 3 e il 8 % cioè mediamente inferiori al tradizionale settore del venture capital e abbiamo tempi di investimento pazienti e lunghi.
Come si misura l’impatto dell’investimento in questi contesti?
Per ogni investimento stabiliamo il suo obbiettivo sociale macro e poi cerchiamo di definire dei dati analitici della sua misura.
A quanto ammontano gli investimenti annuali italiani nell’impact i.? Ci sono agevolazioni di qualsiasi tipo per questi investimenti?
Il settore è ancora molto piccolo e gli investimenti non superano i 10/20 milioni di euro. Non vi sono agevolazioni fiscali.
Quali sono i Paesi maggiormente attivi e perché?
Il settore è ancora poco sviluppato in Europa e la Gran Bretagna è il mercato più avanzato.
Di solito chi sono i “tipici” investitori in questo tipo di settore (in Italia e all’estero, fondi, banche, privati, famiglie…)?
Gli investitori iniziali sono di solito privati e Fondazioni, ma gli investitori istituzionali si stanno affacciando con timidezza a questo settore.
In Italia dove ambiente, acqua, clima, conseguenze di eventi atmosferici sono elementi che impattano molto sulla società, c’è un’attenzione particolare da parte del vostro settore? E c’è margine per maggior attività?
Certamente il settore ambientale è di nostro interesse, ma non in modo privilegiato rispetto ad altri altrettanto importanti come quelli precedentemente indicati.
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