GIANNI MARTINO: IL FUTURO DEL CARSHARING È ELETTRICO E AUTONOMO
Pubblicato ilPartito quasi un secolo fa, oggi il carsharing è una grossa fetta della mobilità integrata e domani sarà connesso, autonomo e soprattutto elettrico.
Partito quasi un secolo fa, oggi il carsharing è una grossa fetta della mobilità integrata e domani sarà connesso, autonomo e soprattutto elettrico.
Applicare ai servizi sanitari gli standard di Amazon o Uber è già possibile. E la ricetta di Luca Foresti – Ceo del Centro Medico Santagostino, normalista e uomo di numeri – è fatta di tecnologia ed efficienza, che facilitano la vita ai pazienti, in termini di prezzo e tempi di accesso ai servizi.
Ingredienti che potrebbero migliorare la gestione economica anche del sistema pubblico, se solo volesse cambiare modello, riufiutare un approccio ideologico ormai consolidato. E magari guardare all’esempio di Singapore e scommettere su Big Data e Intelligenza Artificiale, due treni da non perdere; mentre oggi le cartelle cliniche di pubblico e privato ancora non si parlano.
Carlo Tursi è General Manager di Uber in Italia. Di lui ci restano impresse tre cose. Ha passato la notte di capodanno 2018 in azienda, per gestire i fisiologici picchi di lavoro dovuti alle feste; ha alle spalle un’interessante esperienza in Israele, e vive la mobilità non come una professione, ma un modo per trovare soluzioni ingegnose.
È possibile fare un bilancio, anche parziale, della sharing economy? Va presa come una benedizione per ogni soggetto economico? Il modello sta sedimentando lentamente, rivela pregi e difetti, con aree molto fertili e zone d’ombra.