#letture di giugno e luglio 2019 di #companynote.
In ordine di peso…
– “Me ne frego” di David Bidussa, Ed. #Chiarelettere. Bravissimo nel cogliere “il momento giusto” per rievocare il linguaggio di B. Poteva spendersi di più nell’analisi del linguaggio, anche se è cosa già diffusa e non pare lavoro da storico, bravo, qual è. Va letto per il merito di aver evidenziato che linguaggio può portare in dote AZIONE, FORZA e, purtroppo, VIOLENZA. Da citare questa frase di B: “Prima di giungere a questo posto, da ogni parte ci chiedevano un programma. Non sono ahimè i programmi che difettano in Italia, sibbene gli uomini e la volontà di applicare i programmi”. 😲
– “Essere #Germania“, #Limes 12/2018 (acquistato solo ora, arrivato ahimè in un mese e mezzo grazie all’e-commerce del Gruppo #Sole24Ore…😞). Ottimo per rimettere la Germania al centro delle cose europee, come se già non lo fosse. Imperdibile l’intervista di Tonia Mastrobuoni a Jorg Kubitschek, editore e intellettuale della nuova destra tedesca. Che cito: “Oggi la Germania ha un duplice problema da affrontare: una parte di cittadini (a est) continua a coltivare una memoria collettiva plasmata da quarant’anni di vita in un sistema con valori, princìpi e stili di vita diversi da quelli della Germania Ovest. Poi vi sono i nuovi arrivati, gli immigrati di prima e seconda generazione. Integrarli nel tessuto sociale tedesco significa anche renderli parte di una memoria comune. Il che si sta rivelando un problema, perché come si è visto il punto cardine dell’insegnamento della storia in Germania è il racconto dalla prospettiva del reo. Una prospettiva che non può essere accettata in toto da chi, per le proprie origini, non si sente colpevole dei crimini della seconda guerra mondiale.
Ps: per chi non l’avesse ancora capito, K sostiene che la sinistra (ovvero l’unico nemico della destra) saranno i verdi…
– “La battaglia d’Europa”, #Aspenia 2019. Contenuti alterni, Qualcosa di interessante, e qualcosa meno. Da leggere “I super-ricchi e il populismo globale” di Andrea Goldstein 👏.
– “Assedio”, di Michael Wolff, #Rizzoli. Interessante quadro dell’amministrazione di Trump e di #Trump. Come tutti i non intelligenti seduti al tavolo, Trump è imprevedibile. Un uomo tattico. Libro un po’ troppo guidato “dall’ossessione” Trump. Buono per comprendere come sono nate le parole di Steve #Bannon che interpretano l’elettorato (vecchio-nuovo) americano: #deplorevoli, #bifolchi, #caos, eventi esogeni…
– “La formula, le leggi universali del successo”, di Lazlo Barabasi, Ed. #Einaudi. Il titolo è fuorviante (in Usa ha dignità, qui è scambiato per un manuale sulle cose da fare, in pillole, per manager rampanti). Invece, per chi ha già letto Network Science, un tomone da 64$, si comprende come i dati possano sfatare molti miti, come le università di alto livello correlate al successo…Ps: con un algoritmo Barabasi si è messo a scovare il prossimo #Nobel.
– “Like, filosofia della vita social”, di Anna Pettene, Ed. Il melangolo. Buono per chi ha il camino. Delusione quando gli editori pubblicano libretti così come saggi, che non hanno dignità di saggi. Li acquisti per capire di più su un tema super complesso, e scopri che non c’è alcuno spessore di chi lo tratta né alcuna profondità di pensiero. Ho imparato a dubitare quando gli autori scrivono nella biografia il proprio segno zodiacale e il nome dei figli…non lo farò più.
– “La casa delle spie” di Daniel Silva, Harper Collins. Uno degli autori più letti al mondo. Da leggere per capire come si scrivono tutto d’un fiato, trame complesse. Si legge in Silva la capacità di comprendere le tematiche calde del mondo, e l’astuzia di programmare un libro che sembra già trasposto in serie tv. Unico difetto, non si riesce a seguire bene il protagonista; ci sono troppi punti di vista. Veloce, delebile.
– Topolino, 7 gennaio 1979. All’interno le foto dei bambini andati in visita alla redazione di Topolino (Mondadori, Segrate). Accadeva quando gli editori incontravano fisicamente i lettori. Oggi non sanno chi sono, anche se conoscono anche la taglia delle loro mutande. Per questo diventano buoni gli eventi…
– “Divertirsi in casa”. Fabbri editori. 1974. Per i genitori #mobilefree…